Alessandro Foti (AD e DG di Finecobank) spiega il fallimento Sylicon Valley Bank e illustra la situazione bancaria europea.
Le notizie delle ultime settimane sul fallimento di Sylicon Valley Bank e Credit Suisse, hanno seminato il panico un po’ tra tutti i risparmiatori.
Termini tecnici un po’ difficili e, a volte, strumentalizzazione delle notizie… non hanno agevolato la comprensione della situazione attuale.
L’ Amministratore Delegato e Direttore Generale di FINECO spiega, in questa intervista, cosa é successo e disegna un quadro generale della situazione europea.
Per capire bene l’origine e l’evoluzione degli eventi che hanno portato al fallimento della Sylicon Valley Bank (una delle banche americane più importanti che, per dimensione, in Italia sarebbe addirittura la terza!), bisogna tornare indietro all’amministrazione Trump che, ai tempi, effettuó una deregolazione del sistema:
esentó le Banche con un asset al di sotto dei 250 mld di Euro, dal rispetto di una serie di requisiti e parametri che, all’atto pratico, tutelano i risparmiatori.
Vediamo adesso l’escalation degli eventi che hanno condotto la SVB al fallimento:
a fronte di una raccolta di depositi, provenienti soprattutto da aziende di settore, startup, aziende tecnologiche e persone estremamente ricche, la banca ha utilizzato il denaro per:
>prestiti alla medesima tipologia di clientela
>asset poco liquidi
>titoli governativi americani (in piccolissima parte)
A seguito del rialzo dei tassi, sono ovviamente diminuiti gli afflussi di liquidità e molti depositi sono stati ritirati…
sorge così il timore che la banca potesse registrare una fuoriuscita di depositi superiore alla sua capacità di coprire con la liquidità.
Da qui la situazione precipita velocemente, con il conseguente ritiro degli asset e portando la banca al fallimento!
Perché tendono a tranquillizzarci sul fatto che una cosa analoga non possa accadere anche in Europa?
Anche in questo caso, dobbiamo andare un po’ a ritroso nel tempo:
L’Europa , facendo tesoro del crollo di Lehman Brothers del 2008, si é dotata di regole estremamente stringenti che impongono alle Banche europee il rispetto di tutta una serie di parametri.
Di conseguenza, in una situazione di crisi, la Banca Centrale Europea interverrebbe tempestivamente a bloccare l’operatività della banca.
Quello di Credit Suisse, é uno scenario diverso:
a seguito di una cattiva gestione e di una serie di scandali, la banca ha progressivamente perso la fiducia dei propri clienti, che hanno ritirato il proprio denaro.
Da qui la decisione di far intervenire UBS per acquisirla.
Ma come funziona una Banca?
Come ogni azienda, ha un bilancio formato da un attivo e un passivo:
Il passivo é la raccolta, mentre l’attivo é rappresentato dall’utilizzo del denaro raccolto e dalla liquidità di questi investimenti
(Una classifica degli investimenti meno liquidi vede: prestiti alle corporate, prestiti alla clientela retail, investimenti ad asset finanziari poco liquidi).
Ci sono, poi, vari INDICATORI che ci aiutano a capire la solidità del sistema…si parla di numeri e percentuali (non parole e chiacchiere!)
Il NET STABLE FUNDING RATIO (NSFR), indica quanto la raccolta sia stabile;
ha un livello minimo su cui deve stare, che é pari a 100…più alto é, più la raccolta sarà solida
Le banche europee, hanno un indice del 127% (sicuramente quello della SVB doveva essere al di sotto di 100)
L’ HIGH QUALITY LIQUID ASSETS (HQLA), che indica quanto una banca é in grado di contrastare delle inattese crisi di liquidità (in pratica: l’attivo che può essere trasformato in contante in tempo reale)
Le banche europee viaggiano a una percentuale del 22%
Il LIQUIDITY COVERAGE RATIO (LCR), che indica la capacità di una banca di rispondere ad uno shock inatteso in termini di perdita di liquidità in un orizzonte temporale molto ristretto…
Anche qui l’Europa é abbastanza tranquilla con un 163%
(Si vocifera che quello della SVB, fosse al 40%)
FINECO risulta essere tra le banche piú liquide in Europa, non operando nel campo dei prestiti alle aziende e registrando dei modesti crediti alla clientela (circa 6,4 mld su un attivo di 36,3 mld)
Per quanto riguarda gli Indicatori, FINECO registra:
>HQLA (% investimenti trasformabili in contante): 54% del suo attivo;
>LCR (tempestività di risposta ad una crisi di liquidità inattesa): con il suo 787% é la banca col piú alto indicatore in Europa;
>NSFR (stabilità della raccolta): 353% che la promuove a banca con base di raccolta più stabile in Europa.
Un altro elemento che va a rafforzare questi indicatori, é il deposito in c/c medio…in FINECO sono circa 25000 euro (la soglia di protezione dei depositi é 100000 euro).
FINECO é una piattaforma che interagisce a 360 gradi con la clientela, quindi la maggior parte della liquidità presente sui conti é transazionale e legata alla loro attività quotidiana.
In conclusione, se ci riflettiamo, la vita e l’economia del mondo hanno puntualmente affrontato crisi, disastri, calamita naturali (non ultima la pandemia, per esempio)… ma sempre si é trovato il modo di affrontare il problema e rialzarsi.
La lezione che semplicemente dobbiamo imparare da tutto ciò che é successo, é sostanzialmente la stessa!
Bisogna avere sempre ben chiara la differenza tra:
INVESTIRE, che vuol dire avere un piano per la propria vita e predisporre la gestione dei propri risparmi, in modo che sia coerente con i propri obiettivi
FARE TRADING, che significa invece cercare di catturare il momento, provare a sfruttare la situazione…é strutturalmente molto difficile avere successo in questa attività in quanto non si possono prevedere eventi inattesi come covid, tassi negativi, ripartenza dell’inflazione.
É importante rimanere concentrati sui propri progetti di vita a lungo termine e impostare gli investimenti di conseguenza, affidandosi ai professionisti.
Di Seguito : L'INTERVISTA COMPLETA FATTA AD ALESSANDRO FOTI.